Anello del Pradut

Le Dolomiti Friulane sono una catena montuosa di affascinante bellezza, selvagge ed incontaminate si possono ammirare in tutto il loro splendore in questo percorso ad anello del Pradut. Un escursione di media difficoltà, per la lunghezza, adatta a tutti coloro i quali abbiano un minimo di allenamento fisico e la voglia di camminare su sentieri immersi tra splendidi alti alberi di larice.

Adatta ad essere percorsa dalla tarda primavera a fine autunno l’escursione ad anello del Pradut consente di ammirare le vette dei monti Duranno e Resettum oltre che vedere la Casera Colciavath, la Malga Casavento e una piacevole cascata posta in prossimità delle orme di dinosauro.

Per gli appassionati delle due ruote ho descritto una variante leggermente differente di questo itinerario nel mio libro “Itinerari in bici nel Pordenonese” e ora, come Ambassador di PromoTurimo FVG voglio descriverti il sentiero da fare a piedi.

Itinerario ad anello del Pradut : da dove partire

Raggiunto il centro di Claut è necessario proseguire con l’auto fino a raggiungere il borgo di Lesis dal quale bisogna continuare, seguendo la strada per circa 2,5KM fino a raggiungere un parcheggio in Pian del Muscul ove è possibile lasciare l’auto e partire per l’escursione.

Per raggiungere il Rifugio Pradut è possibile seguire la strada forestale, quasi totalmente cementata/asfaltata o seguire il sentiero 960 che, snodandosi lungo il bosco, permette di evitare il percorso principale consigliato solo per il periodo invernale (ne ho parlato nell’articolo Rifugio Pradut Percorso con le Ciaspole).

Percorrere il sentiero 960 permette di assaporare il profumo della foresta e i suoni della fauna locale. Inebriarsi del profumo di resina, di legna e di quel dolce odore del fogliame di bosco. Cercare i raggi del sole passare tra le reti dei rami d’albero e vederli illuminare il sentiero. E’ qualcosa di unico. Qualcosa in grado di far venire la pelle d’oca.

Il sentiero 960 è anche la triste testimonianza di quanto sia grande la forza della natura che qui, nell’autunno 2018, ha dovuto fare il conti con il terribile Vaia. Ettari ed ettari di foresta spazzata via. Pezzi di natura cancellati per sempre. Qualcosa che ha segnato il territorio che non tornerà più come prima, se non tra decine e decine d’anni.

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E’ possibile imboccare il sentiero direttamente dal parcheggio seguendo, sulla destra, i segnavia rosso/bianchi 960 o imboccarlo a circa 2 chilometri dalla partenza sempre seguendo i segnavia CAI.

Sentiero 960 per il Rifugio Pradut : la bellezza del bosco

La camminata procede tranquilla senza difficoltà tecniche ed in continua ascesa. Si è quasi costantemente immersi nel bosco fatta eccezione per i punti in cui, come raccontavo pocanzi il Vaia ha seminato la sua forza abbattendo alberi e ogni altra cosa incontrasse nel suo veloce avanzare.

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Il percorso è sempre opportunamente segnato quindi  è difficile perdersi. Seguire i numerosi cartelli riportante indicazione “Rifugio Pradut” o i segnavia indicante il sentiero 960.

Purtroppo non è possibile completare il sentiero nella sua totalità perchè non ancora ripristinato così, a circa 2,8 km si torna a camminare sulla strada forestale fino a poche centinaia dall’arrivo quando il sentiero torna ad essere agibile e con uno “strappo” (le pendenze sono tra il 13% e l’8%) in verticale conduce al Rifugio regalando uno strabiliante panorama su tutta la vallata e catena montuosa delle Dolomiti Friulane.

Anello dal Rifugio Pradut a Casera Colciavàs

Una sosta al Rifugio Pradut è d’obbligo per degustare gli ottimi piatti preparati dalle sapienti mani di Angelo e per recuperare le energie per affrontare la seconda parte dell’itinerario.

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Si riparte lasciandosi il rifugio alle spalle e seguendo per 600 metri la strada forestale  fino a raggiungere il bivio con le indicazioni sulla destra per Casera Colciavàs. Da qui il fondo su cui camminare è quello classico di una strada forestale di ghiaia immerso in un bellissimo bosco di carpino nero, frassino e larici.

La passeggiata prosegue tranquilla seguendo sempre le indicazioni per Casera Colciavàs dove vi si arriva dopo quasi 2 km. Da qui partono due possibili itinerari: uno prosegue su strada forestale e porta, dopo aver costeggiato Col de Tonon, alla Forcella Clautana e quindi al Sentiero degli Alpini e l’altro che conduce, immerso nel bosco, direttamente a Casera Casavento.

Per questo anello del Pradut partiamo dalla Casera Colciavàs seguendo per qualche metro la forestale salvo poi imboccare il sentiero ben indicato che conduce a valle. I 3 km che separano dalla Casera Casavento si percorrono tutti immersi nel bosco seguendo i tanti segnavia di colorazione rosso/bianco rinnovati dai volontari del CAI da poco.

Casera Casavento e le impronte dei dinosauri

L’arrivo alla Casera Casavento indica che si è vicini all’arrivo anche se, realmente, per rientrare al parcheggio mancano ancora circa 4 km da percorrersi immersi nel verde della vallata ma senza alcun ulteriore dislivello o difficoltà tecnica.

Una volta giunti in Casera il consiglio è quello di deviare dal percorso per andare ad osservare le impronte di dinosauro ritrovate dagli studiosi oltre che ammirare la piccola cascata del Torrente Chiavola.

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Scheda Tecnica:

📍 Borgo di Lesis – Claut | Rifugio Pradut
⏱ Tempo di Percorrenza: 6 ore
📏 Lunghezza: 16,8 km anello completo
📈 Dislivello: 1080  mt
🔎 Tipo di Percorso: ad anello
⛏ Difficoltà: Escursionistico
📣 Traccia GPS: Scarica il tracciato GPX

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