Tra le montagne della Carnia Friulana esiste un piccolo paesino che sembra essere uscito da un dipinto, un piccolo borgo d’altri tempi, il Monte Lussari.
Fotografato e amato da tutto il mondo questo piccolo gioiello friulano ha la particolarità di essere “nascosto” da tutti. Per ammirare tutta la sua magia lo si può fare solo dalla cima. Insomma un piccolo gioiello..da conquistare ma che ti assicuro ne vale la pena.
Noi l’abbiamo fatto quest’inverno, anche se con poca neve e voglio portarti con noi in questo articolo. Allacciati gli scarponi? Si parte!
Escursione al Monte Lussari, il Sentiero del pellegrino
Per salire al Monte Lussari c’è sia una telecabina che in circa 10 minuti porta alla vetta del monte che il Sentiero del Pellegrino chiamato così in onore pellegrini che compiono questa ascesa per salire alla chiesa della Madonna del Lussari.
Da veri sportivi e avventurieri la nostra scelta non poteva che ricadere sul Sentiero del Pellegrino che in circa 2 ore di cammino su 800 mt di dislivello risale la montagna e raggiunge il Santuario Del Monte Lussari.
E così in un sabato di dicembre decidiamo di regalarci questa escursione e un pò di magia.
Lasciamo l’auto al parcheggio della telecabina in località Camporosso e ci dirigiamo verso Case Lussari a 858 mt dove una tabella indica l’inizio del sentiero CAI 613. Iniziamo la nostra escursione al monte lussari lungo il sentiero del Pellegrino risalendo la sponda destra del Rio Lussari che attraversiamo grazie al ponte sul Rio Argento.
Il sentiero, indicato come di media difficoltà è, a dirla tutta, per chi non è allenato, impegnativo. Dopo i primi metri infatti la pendenza ed il dislivello si fanno sentire e la camminata diventa più impegnativa con tornati stretti e discretamente ripidi. Ed è qui che iniziano le stazioni dedicate alla “Via Crucis”, stazioni che tengono compagnia al fedele fino in cima alla vetta.
Escursione al Monte Lussari : il fascino delle Alpi Giulie
Lentamente, tornante dopo tornante, si sale di quota fino a raggiungere l’ampio pianoro della malga Lussari a m.1573. Da qui la vista sulla catena montuosa delle Alpi Giulie è spettacolare. Si iniziano a vedere il Jôf Fuârt, il Mangart, la Catena del Tricorno e tutta la Catena del Montasio.
Le Alpi Giulie, la catena Alpina che da sempre fa da spartiacque tra tre nazioni. Italia, Austria, Slovenia. Tutte raggiungibili a piedi, tutte custodi di storie e tragedie di guerra. Tutte pronte a regalare fascino, magia e bellezza.
Citando Wikipedia le Alpi Giulie “Si uniscono alle Alpi Carniche con i massicci del Monte Santo di Lussari, del Mangart, lo Jôf di Montasio, lo Jôf Fuart e il Monte Canin; dopo il Passo del Predil entrano in territorio sloveno dove si elevano i massicci del Monte Tricorno, della Škrlatica e del Monte Nero.”
Un angolo di paradiso davvero magico dove si respira pace, si rivive storia e meta d’incontri e conoscenze con culture e tradizioni differenti. Una montagna cara a Nives Meroi che con Romano Benet fa di questi luoghi la sua palestra d’allenamento.
La montagna ti insegna ad avere pazienza
Non possiamo però restare in eterno ad ammirare cotanta bellezza che la natura ci regala…c’è una vetta che ci aspetta e così, dopo le foto di rito, proseguiamo il nostro cammino.
Il Sentiero del Pellegrino e lo stupore del Monte Lussari
Proseguiamo tenendo sempre la destra lungo il bordo della pista da sci fino a raggiungere la Sella Lussari 1.715 m. dove si trova una piccola cappella.
Da qui incrociamo e tralasciamo l’indicazione per la Cima del Cacciatore, escursione che ci promettiamo di affrontare più avanti, con la bella stagione primaverile. Continuiamo verso quello che è il tratto più bello e panoramico di tutta l’escursione. Tagliamo in diagonale le pendici del monte Prasnig e iniziamo ad intravedere la bellezza del Lussari.
Ad una piccola insellatura si devia a destra per salire alla vicina vetta del Monte Lussari m. 1789. Da qui è indimenticabile lo spettacolo che si offre sulle dolci vallate austriache e le vette del Mangart e dello Jalovec. Guardando verso sud il panorama è mozzafiato sui versanti settentrionali del Jôf Fuart e del Jôf di Montasio.
Ci addentriamo nel magico borgo, costruito attorno ad un convento, e camminando lungo la piccola e stretta via principale ci sembra d’essere come dentro una fiaba. Dalla cima si gode di un panorama sulla conca del tarvisiano e sulle alture circostanti.
Qui è impossibile non restare ammaliati dalla bellezza di questo piccolo paese con i suoi negozi di souvenir, prodotti di artigianato locale e le sue locande da cui si viene rapiti dai mille profumi di prelibate pietanze. Salame all’aceto, formaggio Montasio, il famoso frico con polenta, selvaggina e i gustosissimi dolci della tradizione.
Un piccolo borgo di cui è difficile non innamorarsi e da dove non vorresti scendere mai perché abbandonarlo è un pò come perdere la magia. Ma sia chiaro, la discesa a valle non sarà mai un’addio ma piuttosto un’arrivederci alla prossima magia.
Con la neve è davvero magico. Io certo non sono un’esperta quindi forse come dicevi anche tu, la media difficoltà per me sarebbe un po’ più alta. Due ore circa però non sembrano troppe e forse nonostante la poca preparazione riuscirei a farcela! 😉
Sono sicura che puoi farcela anche perchè credimi le soste per ammirare il paesaggio saranno tante e ti permetteranno di riprendere fiato ogni volta. Fammi sapere se ti piace quando vai 🙂
Non sono proprio una tipa sportiva ma la vista di questi paesaggi mi ha fatto venir voglia di promettere di fare almeno un’escursione al mese per poter vivere più a stretto contatto con la natura.
Il Monte Lussari è davvero magnifico e rapisce tutti, sportivi e non. Bella la promessa di fare un’escursione al mese, vedrai che la natura saprà regalarti tanto 🙂
Che bellissimo posto e che nostalgia. Io sono di Trieste, quindi mi è capitato molte volte di andarci anche a sciare. Amo la montagna e il monte Lussari e splendido!
Hai ragione, il monte Lussari è davvero splendido come lo è anche la tua bellissima Trieste con la sua magica Piazza dell’Unità <3
[…] Ne ho parlato qui “Escursione al Monte Lussari, il Sentiero del pellegrino“ […]